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Valse folle

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È difficile non pensare al Valzer in re bemolle maggiore op. 64 n. 1 di Chopin, divenuto famoso sotto il nome di “Valzer di un minuto”, quando si ascolta la Valse folle. Tuttavia, anche se vi si trova condensata un’energia analoga, la situazione espressa da Massenet è molto diversa da quella del famoso “cane che rincorre la propria coda” nel valzer di Chopin. Il brano fu composto da Massenet nel 1898 ed è dedicato al celebre pianista Raoul Pugno (1852-1914), suo amico. Inizia con otto battute introduttive che sfuggono a qualsiasi riferimento tonale e in cui sembra esprimersi la personalità apertamente rivoluzionaria del dedicatario. Sotto l’indicazione prestissimo, si scatena un flusso frenetico di semicrome alla mano destra, disposte in un folgorante 3/8, al di sopra delle crome di una mano sinistra stabile, che marca il tempo. Questo slancio prodigioso s’interrompe a varie riprese, allorché brevi segmenti di note ribattute, ripetute per scale, scimmiottano umoristicamente un gesto pianistico grossolano e ostinato. La mano sinistra è allora sollecitata ora a garantire un andamento alternato, ora a produrre un ronzio cromatico elettrizzante, in grado di rilanciare il dinamismo. Il flusso di semicrome riprende subito, indubbiamente per dare risalto al virtuosismo del dedicatario, noto per la grande velocità e leggerezza del suo modo di suonare. Lungi dall’essere un semplice divertimento, questo brano incarna lo spirito focoso del suo tempo e tutta la verve del compositore.

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data di pubblicazione : 25/09/23



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