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Valse gaie op. 139

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Come tutti i compositori nati nell’Ottocento, Saint-Saëns si abbandonò all’ebbrezza del valzer pianistico: suoi sono cinque valzer inediti degli anni Quaranta, Minuetto e valzer (1872), Studio in forma di valzer op. 52 n. 6 (1877), un “Valzer” nell’Album op. 72 (1884), Valse canariote (1890), Valse mignonne (1896), Valse nonchalante (1898), Valse langoureuse (1903) e Valse gaie (1912). La Valse gaie è dedicata a Émile Hoskier, console generale della Danimarca a Parigi e banchiere di Saint-Saëns (il quale era stato insegnante di sua figlia). L’11 novembre 1912, il musicista annunciò all’editore Durand: “Ho cominciato a comporre un piccolo valzer per dedicarlo a M. Hoskier, che me lo chiede da anni”. Una settimana dopo, il pezzo pareva concluso: “Hoskier si rallegra delle gelosie che susciterà. Forse non è animato dalle migliori intenzioni, ma lo si può capire”. Il 16 gennaio 1913, il dedicatario ringraziava calorosamente Saint-Saëns, aggiungendo: “Pare che Durand ne abbia già venduto molte copie e tutti i miei amici ne parlano. Credo che non riuscirò mai a suonarlo; sono troppo vecchio, le dita non funzionano più, e poi la composizione è molto difficile. Fortunatamente ho presso di me mia figlia, che è vostra allieva; lei lo suona mirabilmente, alla perfezione, con una leggerezza, una finezza di cui non avete idea”. La signorina Hoskier doveva essere una pianista di prim’ordine per interpretare questo valzer vorticoso, irto di difficoltà (terze parallele a una stessa mano, arpeggi, ottave, note ripetute), di cui Georges Servières ammirava l’eleganza e la varietà delle idee.

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data di pubblicazione : 25/09/23



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