Voix du printemps
1. Sur la grande route : Vivacissimo – 2. Dans le sentier : Adagietto – 3. L’orage : Presto – 4. Idylle : Quasi allegro – 5. Nuit de mai : Andantino – 6. Plein jour : Allegrissimo
Composta probabilmente nel 1885, questa raccolta a quattro mani fu dedicata ad Aline Laloy, amica d’infanzia di Marie Jaëll, nonché moglie del musicologo e critico Louis Laloy. Venne eseguita per la prima volta dalla compositrice e da Lucie Wassermann all’inizio del febbraio 1886 alla Sala Érard. Nella stessa occasione furono eseguite per la prima volta la Sonata per violoncello e pianoforte e la Ballata per violino e pianoforte della stessa autrice. “Tutte queste opere sono piene di verve, e del migliore stile”, si congratulava “Le Ménestrel” il 7 febbraio. Le Voix du printemps (di cui Jaëll orchestrò i nn. 1 e 4 nel 1885) cantano in un ameno quadro campestre. Se L’orage turba questa pace, è per creare un necessario contrasto drammatico. Chi percorre questi paesaggi ignora i tormenti del Wanderer, il viandante germanico per il quale il contatto con la natura costituisce un’esperienza metafisica, spesso iniziatica. Tuttavia, Sur la grande route può ricordare Schumann, che Marie Jaëll suonava spesso: questa marcia robusta si cala in una misura a tre tempi, singolarità che si può notare in diversi brani nel compositore tedesco. La passeggiata prosegue con Dans le sentier, grazioso duetto tra un tenore e un soprano. Dopo le raffiche di ottave e le armonie instabili dell’Orage, fremiti delicati animano Idylle, nella cui parte centrale si sviluppa una candida melodia. Un canto ondeggiante culla la Nuit de mai, brevemente interrotto da un episodio capriccioso e più vivace. Con i suoi motivi di fanfara e il ritmo nettamente scandito, Plein jour conclude la raccolta in modo festoso.
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data di pubblicazione : 25/09/23
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