Modernité à vendre. Meyerbeer et l’art du puff
Modernità da vendere. Meyerbeer e l’arte del puff.
Questa comunicazione ha per oggetto una parola regolarmente usata in Francia in mezzo all’Ottocento, e oggi caduta in disuso: il puff. Parola inglese, con una prononcia e un’ortografia instabili, spesso usata presto dimenticata, il puff possiede le caratteristiche del vocabolo alla moda, dell’espressione in voga, della parola fashionable. Conservando il suo carattere strano o impacciato, il puff è anche il segno dell’intrusione della pubblicità nel discorso letterario: visibile, incongrua, qualche volta sconveniente. Paragonabile al buzz contemporaneo, mescolando nella finzione l’iperbole, l’enfasi o l’amplificazione, il puff occupa un posto particolare nella stampa musicale nella metà dell’Ottocento, quando si tratta di parlare di un’opera, di scrivere su un’opera, di fare aspettare un’opera che si aspetta... a lungo. Questo studio s’interessa dunque al puff che precede e accompagna le prime rappresentazioni del Prophète di Giacomo Meyerbeer a Parigi.
Persone correlate
Permalink
data di pubblicazione : 26/09/23