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Marche funèbre d'une marionette

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Esule a Londra dal settembre 1870, Charles Gounod vi ritrova una parte del microcosmo musicale parigino, in particolare Pauline Viardot con la quale riallaccia i rapporti dopo quasi vent’anni di rottura. Negli anni Cinquanta grazie alla protezione della grande artista Gounod aveva ricevuto una benevola accoglienza londinese, orchestrata tra gli altri dal critico Henry Chorley. All’origine di questa marcia funebre vi sarebbe proprio questo pittoresco personaggio, traduttore delle mélodies di Gounod in Inghilterra: «C’era un vecchio critico dell’“L’Atheneum” […] che Gounod aveva preso in antipatia. Una mattina mi disse “Mimi, ho visto un pezzo che è assolutamente identico a Chorley!”. Chorley aveva una voce molto stridula, sopranile. Aveva gesti da scimmietta maldestra. Era magrissimo, cattivissimo e pretenziosissimo», rammenta Georgina Weldon ne Les Affaires. Trasformato in marcia funebre, questo pezzo per pianoforte cominciato alla fine del 1871 doveva essere dedicato al critico, ma la morte di questi nel febbraio 1872 indusse Gounod a occultare il carattere satirico del proprio Allegretto in 6/8. Tra il tema principale della marcia e un secondo tema tratto dalla canzone di Pulcinella, interviene un fugato quasi scolastico (poco frequente in Gounod) inteso a prendere in giro, secondo Gérard Condé,la smodata passione dei critici inglesi per il contrappunto sapiente. Scelto alla fine degli anni Cinquanta del Novecento come sigla della serie televisiva Alfred Hitchcock presenta, è dunque a un altro britannico di nascita, maestro della suspense, che viene oggi associato questo pezzo orchestrato da Gounod nel 1879.

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https://www.bruzanemediabase.com/it/node/1040

data di pubblicazione : 25/09/23



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