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Sérénade vénitienne per viola e pianoforte in mi minore

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Composta nel 1875, la Serenata per viola e pianoforte in mi minore di Théodore Gouvy è dedicata “all’amico L. van Waegelghem”, probabilmente violista di professione. Essa è rimasta allo stato di manoscritto fino agli inizi di questo secolo. Gouvy ha lasciato un’abbondante produzione di serenate per vari organici: oltre a questo pezzo figurano nel suo catalogo serenate per pianoforte, per quintetto d’archi, per pianoforte, violino, viola e violoncello o, ancora, per flauto e archi. A differenza di alcune di queste opere, di grande ampiezza e composte di vari movimenti (secondo gli schemi della serenata classica), la Sérénade vénitienne s’inserisce nel filone delle serenate francesi del periodo, pezzi di genere di breve durata, in un solo movimento e d’ispirazione pittoresca o addirittura esotica. Con il suo ininterrotto accompagnamento di semicrome ternarie alla mano sinistra del pianoforte, questa miniatura si apparenta a una barcarola, genere veneziano per antonomasia che cerca di riprodurre il movimento delle barche sull’acqua, sul modello di una delle Romanze senza parole di Mendelssohn – compositore molto ammirato da Gouvy – o della Barcarolle per pianoforte di Chopin. Molto compatto, il materiale musicale della parte di viola è fortemente caratterizzato con il suo inciso formato di tre biscrome congiunte ascendenti o discendenti e il suo ritmo doppiamente puntato. All’interno di questa grande unità, la varietà e il rilievo del discorso musicale derivano fondamentalmente da vivaci contrasti di sfumature, che creano effetti di eco (come per esempio nelle battute iniziali, quando il motivo enunciato in forte, viene immediatamente ripetuto nella sfumatura in piano).

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data di pubblicazione : 25/09/23



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