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Sonata per due pianoforti in re minore op. 66

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Largo maestoso. Allegro – Adagio cantabile – Allegro vivo

Composta nel 1876, la Sonata per due pianoforti in re minore op. 66 di Théodore Gouvy è stata pubblicata dall’editore parigino Richault. Dopo una solenne introduzione posta sotto il segno dei ritmi puntati e delle fusées che richiamano il genere dell’ouverture alla francese, il primo movimento propone una successione di sezioni dai tempi e dai caratteri contrastati: Allegro, Tranquillo, quindi ritorno dell’introduzione Largo maestoso, su cui si chiude il movimento. Lungo questo intero movimento si sente il medesimo tema, ma “sotto vari mascheramenti” (Martin Kaltenecker). Dopo questa brillante ouverture l’Adagio cantabile in si bemolle maggiore, di forma ABA, fa pensare a certe pagine liriche di Mozart o di Mendelssohn. Mantenute in un ambito ristretto, che procede per movimenti congiunti, e abbellite da varie forme di ornamentazione, le linee melodiche che gli strumenti si scambiano lungo questo intero pezzo si rifanno al modello vocale. Il finale, che inizia con alcune sorprendenti battute introduttive, contrappone due temi, basati rispettivamente sull’arpeggio e sulla scala. Scritta in un tempo veloce, che privilegia i valori brevi e puntati, addirittura in staccato, questa parte è di carattere gioioso e brillante, quasi in scherzando. L’opera si conclude con una tripudiante sezione Più animato, nella quale i due strumentisti smettono di dialogare per ritrovarsi a parlare a una voce sola. Secondo il musicologo Martin Kaltenecker questa sonata per due pianoforti “è uno dei capolavori di Gouvy”.

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https://www.bruzanemediabase.com/it/node/1053

data di pubblicazione : 25/09/23



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