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Rigoletto paraphrase de concert

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Tra le numerose parafrasi di Liszt, quella del 1859 sul Rigoletto di Verdi, rappresentato otto anni prima, è una delle più riuscite e delle più temibili. Essa si basa sul quartetto dell’opera, “Bella figlia dell’amore”, nel quale ciascuno dei personaggi esprime emozioni diverse: il duca mostra un’insistente galanteria, Maddalena ride ma gli resiste, Gilda è disperata e Rigoletto mormora parole di vendetta. Alcuni considerano questo quartetto il più bel pezzo d’assieme di tutta l’opera italiana, con il sestetto di Lucia di Lammermoor di Donizetti. Liszt lo parafrasa in uno spirito d’improvvisazione, ossia senza fedeltà all’originale: attorniati di virtuosistiche figurazioni del pianoforte, i diversi temi o motivi si combinano liberamente tra un’introduzione e una coda. L’unità della scena operistica è completamente reinventata in quanto ogni elemento originale acquisisce un nuovo ruolo. Gli sviluppi armonici sono più elaborati in Liszt che in Verdi. Dedicata alla baronessa Marie von Schleinitz, amica del compositore grazie al suo talento musicale, questa parafrasi su Rigoletto venne eseguita per la prima volta il 6 gennaio 1860 a Berlino dal virtuoso Hans von Bülow, allievo di Liszt e a quel tempo ancora suo genero. Perché, se spesso si nota l’altruismo di Liszt nei confronti dei colleghi compositori, va notato altresì il suo narcisismo: infatti all’epoca le sue composizioni erano eseguibili soltanto dall’autore stesso e da qualche altro raro pianista.

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data di pubblicazione : 25/09/23



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