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La Colombe de Bouddha

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Nominato nel 1920 direttore musicale dei casinò gemelli di Cannes e di Deauville, Reynaldo Hahn si divide, tra le due guerre, tra la Costa Azzurra (in inverno) e la Normandia (in estate). Quel doppio incarico gli offre non solo l’occasione di sperimentare scelte di programmazione che, dopo la Liberazione, lo porteranno alla testa dell’Opéra di Parigi, ma anche uno spazio per rappresentare le sue proprie opere. La Colombe de Bouddha ne è la prima prova: andata in scena per la prima volta a Cannes nel marzo 1921, sarà ripresa a Deauville nell’agosto seguente. Per comprendere la forma di questo conte lyrique in un atto per quattro personaggi, vanno presi in considerazione tre fattori: la conformità al modello economico delle rappresentazioni musicali nei casinò (come dimostra un’ulteriore ripresa a Aix-les-Bains nel 1927), la libertà creativa di cui un direttore musicale può godere nelle sue sale e, infine, la necessità di comporre un’integrazione per Nausicaa. “[Nausicaa] ebbe un certo successo. Venne richiesta un po’ dappertutto. […] Sarebbe stata rappresentata di più – mi è stato detto – se fosse stata in tre atti. Due atti non bastano a costituire uno spettacolo” (intervista a Reynaldo Hahn pubblicata in “Comoedia”, 19 marzo 1921). Il libretto di André Alexandre narra le pene d’amore del vecchio giardiniere Kobé, innamorato della giovane Jonquille da lui accolta e adottata, la quale gli preferisce un cantante ambulante. La musica esplora colori orientalizzanti, avventurandosi, in particolare, nelle gamme per toni interi: “Una finissima partitura melodica, con una strumentazione moderna, colorita, nello stile delle immagini un po’ sogghignanti dell’arte giapponese (“Le Figaro”, 20 marzo 1921).

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data di pubblicazione : 18/10/23



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