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Suite orientale per violino (o flauto), violoncello e pianoforte op. 48

Compositore/i :
Date :
Formazione musicale :

1. Prélude – 2. Danse d’almées – 3. Ronde de nuit

La genesi della Suite orientale è quanto meno complessa. Il titolo compare nel programma di un concerto tenuto il 23 marzo 1899 alla Salle Pleyel, ove la Suite presenta quattro movimenti: Prélude, Danse d’almées, Ronde de nuit, Nocturne. L’organico (oboe, corno, violoncello, arpa cromatica) è lo stesso di una suite del 1898, a oggi perduta. Mel Bonis adattò forse quella precedente composizione a un trio con pianoforte, eliminando il quarto movimento? In seguito, la compositrice orchestrò il Prélude e la Danse d’almées, che furono diretti da Pierre Monteux il 15 dicembre 1906. Una versione sinfonica della Ronde de nuit, di cui esistono gli spartiti dei vari strumenti, sembra essere stata scartata prima di quel concerto. In questo lavoro tinto di esotismo, Mel Bonis rende omaggio a una delle fonti d’ispirazione preferite degli artisti francesi dell’epoca. L’Oriente viene evocato per mezzo di pedali armonici, coloriture modali spesso risultanti dall’elisione della nota sensibile, contorni melodici strani, melismi e figure ornamentali. L’esotismo rimane comunque contenuto. Nel movimento centrale, le almee danzano con decenza, senza osare quella sensualità che generalmente caratterizza, per i francesi, la donna orientale. La Suite orientale si contraddistingue tuttavia per una costruzione che non si cura dell’unità tonale: i movimenti (tutti in minore) sono rispettivamente in re minore, la minore e fa minore. Il brano si conclude inoltre con un movimento lento, molto più lungo degli altri. Questa Ronde de nuit reca una didascalia che la rende un po’ più programmatica: “In lontananza suona la mezzanotte”, laddove la mano sinistra suona i rintocchi di una campana.

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data di pubblicazione : 17/06/24



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