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Señor Piffardino, El

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Operetta in un atto rappresentata per la prima volta al Concert des Porcherons

Pubblicata nel 1873 dall’editore Barthlot, l’operetta El Señor Piffardino sarebbe stata rappresentata per la prima volta il 30 maggio dello stesso anno al Concert des Porcherons, in place Cadet a Parigi. Secondo la rivista “L’Orchestre” (11 giugno), il lavoro, interpretato da M. Charnod e da Mme Heuzé, riscosse “molto successo”. Tuttavia, a quanto pare non è menzionata alcuna ripresa. Gli autori, Armand Chaulieu e Édouard Doyen, sono habitués del caffè-concerto che, durante la Terza Repubblica, forniscono le parole a canzoni composte da Charles Pourny o da Marc Chautagne e destinate alle vedettes dell’Eldorado (Paulus, Gaillard, Ducatel). Già due anni prima che la Carmen fosse rappresentata all’Opéra-Comique, dunque, la Spagna ispira questa pochade per tre personaggi e due attori, che mette in scena la tradizionale immagine popolare della serenata sotto il balcone dell’amata, ma rovesciandone i codici: la chitarra è sostituita da un trombone, mentre la donna amata (Castagnetta) rifiuta di fuggire insieme al suo spasimante. La morale la obbliga infatti a rispettare le consegne imposte dal suo tutore, un vecchio che non le lascia altra scelta che sposarlo oppure entrare in convento. Per forzare la sorte, Piffardino si fa passare per il tutore e ne intensifica la cattiveria, allo scopo di esacerbare la ragazza. In questo modo Castagnetta, che cantava con fervore il proprio bisogno di libertà, cade nell’inganno e finisce per scappare insieme a Piffardino, fine manipolatore. Questa pièce in cinque numeri (l’accompagnamento dell’ultimo dei quali serve anche da ouverture) sembrerebbe essere la sola incursione di Delaruelle (organista, pedagogo e autore di romanze) nel genere teatrale.

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data di pubblicazione : 25/09/23



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