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Trio per pianoforte, flauto (o violino) e violoncello op. 45

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Allegro espressivo – Andante – Scherzo – Finale

Il Trio op. 45 di Louise Farrenc, annunciato da “La France musicale” del 7 dicembre 1856, viene subito dopo eseguito a casa della compositrice, e poi recensito nel numero seguente della medesima rivista: “Quanta grazia nei temi! Quanta delicatezza nella scelta delle armonie! Che spontaneità negli sviluppi! […] Dovunque, una freschezza meravigliosa, un sentimento giovane e fiorente, un’espansione incontenibile: si direbbe un lavoro di Mozart ventenne”. Tale panegirico si può facilmente ridimensionare qualora si tenga conto che i coniugi Farrenc godevano di solidi appoggi presso il periodico, cui del resto Aristide contribuiva regolarmente con i suoi articoli. Questo brano – da inserire in una serie di lavori che, a quell’epoca, Louise Farrenc dedica ai trii (per violino, violoncello e pianoforte o per clarinetto, violoncello e pianoforte) – è nondimeno un’opera importante, che ottiene una fama meritata e rafforzata dalla sua pubblicazione, a spese dell’autrice stessa, cinque anni dopo. La partitura viene allora dedicata al flautista Louis Dorus (1812-1896). L’Allegro espressivo, in mi minore, sembra tracciare un percorso che va da una profonda tristezza alla speranza. L’Andante, in do maggiore, mette il flauto in primo piano: sempre cantante, è accompagnato volta a volta dal violoncello o dal pianoforte. Lo Scherzo introduce l’ascoltatore in un’atmosfera pastorale, in cui al palpito della vita fa seguito la pace di un tardo pomeriggio, interrotta dal ritorno di una parte del trio. Nel Finale, fatto tutto di contrasti, il virtuosismo degli interpreti è messo al servizio di un insieme perfetto. Secondo un suggerimento dell’editore, il flauto può essere sostituito da un violino.

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data di pubblicazione : 25/09/23



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