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Symphonie romantique

Compositore/i :
Date :
Formazione musicale :
Symphonie romantique (Victorin Joncières)

Andante. Allegro – Andante sostenuto – Agitato – Finale 

Eseguita per la prima volta al Concert National il 9 marzo 1873, la Symphonie romantique di Victorin Joncières riscosse un vivo successo. La critica elogiò l’ispirazione wagneriana di un autore noto per le sue opere liriche, ma che non si era molto distinto nei generi orchestrali. Questa sinfonia, che sfugge a ogni classificazione, mescola abilmente lo stile francese e quello tedesco, abbinando a un forte senso del dramma – avvertibile soprattutto attraverso climax che rimandano ad altrettante peripezie – la ricerca di effetti sonori sempre nuovi; e così si iscrive nella scia delle grandi opere a programma dell’epoca romantica, ricordando qua e là il poema sinfonico d’invenzione lisztiana. Il primo movimento introduce un motivo puntato che circola tra una sezione dell’orchestra e l’altra e stabilisce un’atmosfera malinconica, che domina l’Andante ma è presto interrotta da un veemente Allegro, caratterizzato da armonie cromatiche e possenti tutti. Il secondo movimento coltiva un lirismo tutto schumanniano, basato su motivi di grande espressività che passano dagli archi ai fiati prima di riunire le due sezioni orchestrali. L’Agitato è la pagina più singolare della sinfonia: riprendendo il cromatismo del primo movimento, rivela una sapienza nella strumentazione e nella narrazione che non ha nulla da invidiare ai maggiori compositori di opere liriche del tempo. Vasto corale che ricorda il Coro dei pellegrini del Tannhäuser di Wagner (al quale Joncières rende qui forse omaggio), il Finale è un impressionante movimento agogico, che ai clarinetti, ai fagotti e ai corni solisti ascoltati all’inizio sovrappone gli altri strumenti a fiato e poi i violini. Terreno di sperimentazione della scrittura orchestrale del compositore, quest’opera, caduta nell’oblio fino alla sua recente resurrezione, affascina per l’orchestrazione molto accurata, la potenza espressiva e certi tocchi di originalità, distanziandosi nettamente dai modelli francesi di Onslow, Reber, David o Gounod.

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data di pubblicazione : 09/03/24



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