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L'Enfance du Christ

Compositore/i :
Date :
Formazione musicale :
L'Enfance du Christ de Berlioz : le repos de la Sainte Famille (par Fantin Latour)

Trilogia sacra

Prima parte: Il sogno di Hérode

“Dans la crèche, en ce temps” (voce recitante) – Scena 1: Marcia notturna – Scena 2: Aria di Hérode – Scena 3: “Seigneur!” (Polydorus, Hérode) – Scena 4: Hérode e gli indovini – Scena 5: Duo (la Vierge Marie, Joseph) – Scena 6: les anges invisibles, la Vierge Marie, Joseph

Seconda parte: La fuga in Egitto

Ouverture – L’addio dei pastori alla Sacra Famiglia – Il riposo della Sacra Famiglia (voce recitante)

Terza parte: L’arrivo a Sais

“Depuis trois jours, malgré l’ardeur du vent” (voce recitante) – Scena 1: Duo (la Vierge Marie, Joseph, coro) – Scena 2: “Entrez, entrez, pauvres Hébreux” (le père de famille, coro, Joseph) – Trio per due flauti e arpa – “Vous pleurez, jeune mère” (le père de famille, la Vierge Marie, Joseph, coro) – Scena 3: Epilogo

Le 12 settembre 1850, il pubblico della parigine Salle de Sainte-Cécile si entusiasmò per L’Adieu des bergers di un certo Pierre Ducré, maestro di musica alla Sainte-Chapelle nel XVII secolo: in realtà si trattava di una partitura di Berlioz, che l’avrebbe in seguito inclusa nella Fuite en Égypte, terminata nel 1850. Con le successive aggiunte dell’Arrivée à Saïs nel 1853-54 e del Songe d’Hérode nel 1854, nacque L’Enfance du Christ, la cui prima esecuzione ebbe luogo a Parigi il 10 dicembre 1854. Benché Berlioz si proclamasse poco sensibile alla “musica antica”, scrisse lui stesso il libretto della sua “Trilogia sacra” in uno stile arcaicizzante, introdusse accenni di modalità in diversi numeri (ouverture della Fuite en Égypte, aria di Erode “Ô misère des rois”) e stilizzò quello egli  immaginava fossero timbri antichi (trio per due flauti e arpa, unico brano di musica da camera da lui composto), terminando con un coro a cappella. Questa serie di quadri, talora commentati da una voce recitante, predilige accenti semplici e delicati in cui si mescolano meditazione e azione, come nella Damnation de Faust (1846). Si capisce perché gli spettatori abituati ad associare Berlioz a una musica tonante non si siano accorti dell’inganno e non abbiano capito chi si celava dietro il presunto Pierre Ducré. Ma questa “operina sacra” (petite sainteté) dipinta “alla maniera delle miniature degli antichi messali ”, come scrisse il compositore alla sorella Adèle, contiene molti dei suoi tratti distintivi. In effetti, vi si odono una marcia (Scena 1 del Songe d’Hérode), una fuga (ouverture della Fuite en Égypte), strane sinuosità melodiche e mescolanze di timbri altrettanto singolari, come pure delle asimmetrie ritmiche ereditate dal suo maestro (la danza degli indovini a sette tempi nella prima parte).

Permalink

https://www.bruzanemediabase.com/it/node/1832

data di pubblicazione : 10/12/23



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