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Crépuscules op. 56 : 1. « Sur un vieux petit cimetière »

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A chiunque volesse fare la conoscenza della musica di Florent Schmitt, si può consigliare «Sur un vieux petit cimetière» («Su un un vecchio piccolo cimitero»), sicuramente una delle ispirazioni più ammalianti del compositore. Il brano appartiene ai Crépuscules, composti tra il 1898 e il 1902. Dopo averli rivisti nel 1911, Schmitt li esegue per la prima volta lui stesso nel 1913, durante una serata della Société de musique indépendante. Nello stesso anno, i Crépuscules vengono pubblicati dall’editore londinese Augener, il che contribuirà probabilmente a far sì che rimangano ignoti al pubblico francese, benché contengano almeno due piccoli capolavori di poesia sonora. «Sur un vieux petit cimetière» è uno di questi. Scritto nel 1901 a Brison-Saint-Innocent, in Savoia, il brano emana un’atmosfera di mistero e di serena nostalgia. Nel registro acuto appaiono sonorità cristalline, «come malinconici e lontani campanelli», precisa Schmitt nello spartito. Vi si sovrappongono accordi strani, in un tempo come sospeso. Una volta installata tale scrittura tormentosa, un bel tema se ne sprigiona del tutto naturalmente. «Senza esteriorizzare, con tranquilla e povera semplicità», raccomanda Schmitt. Come talvolta avviene nella musica per pianoforte di questo compositore, il brano è redatto su tre pentagrammi; un orecchio attento avvertirà bene la sovrapposizione dei diversi piani sonori. Il tema ritorna in ottave, poi il discorso si scalda un po’. In seguito ricompaiono i «malinconici e lontani campanelli» nonché il tema iniziale, rivestito di colori nuovi. Il brano è dedicato al compositore inglese Ralph Vaughan Williams.

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data di pubblicazione : 25/09/23



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