Il Carnevale degli animali

Per più di trent’anni Saint-Saëns tenne nascosto il suo Carnevale degli animali, consapevole che esso avrebbe messo in ombra tutto il resto della sua produzione. Nel febbraio 1886, dopo una tournée nell’Europa centrale, si concesse qualche giorno di vacanza in Austria, dove compose la sua “Grande fantasia zoologica” (questo il sottotitolo della partitura). Coevo della Sinfonia n. 3 “con organo”, il Carnevale venne eseguito privatamente il 9 marzo 1886 nel corso di un concerto del Martedì grasso organizzato a Parigi dal violoncellista Charles Lebouc. Tra gli strumentisti c’erano Paul Taffanel (flauto), Charles Turban (clarinetto), Louis Diémer e il compositore (ai due pianoforti). Dopo alcune esecuzioni, Saint-Saëns proibì la diffusione e la pubblicazione dell’opera (Durand la pubblicherà nella primavera del 1922, qualche mese dopo la morte del musicista). Consentì comunque la stampa del Cygne, dedicato a Lebouc, e il suo utilizzo da parte di Michel Fokine, che nel 1905 ne trasse il ballettoLa Mort du cygne, per Anna Pavlova. Per far divertire i suoi amici musicisti, Saint-Saëns aveva moltiplicato le citazioni deformandole: il tema del cancan francese dall’Orphée aux enfers di Offenbach, eseguito molto lentamente dalle Tortues; il “Ballet des sylphes” dalla Damnation de Faust di Berlioz, affidato a un contrabbasso che rappresenta L’Éléphant; in Fossiles, la sua stessa Danse macabre, che lo xilofono esegue alternandola alle canzoni J’ai du bon tabac e Ah! Vous dirai-je maman e all’aria “Una voce poco fa” dal Barbiere di Siviglia di Rossini. Altre pagine sono invece poeticamente evocative (Aquarium, Volière, Le Cygne), mostrando come un musicista possa dare prova di un umorismo irresistibile e, insieme, della massima serietà.