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Suite per violoncello e pianoforte op. 16

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Prélude – Sérénade – Scherzo – Romance – Finale

Si tende generalmente a glorificare compositori come Ernest Chausson, Claude Debussy o Maurice Ravel per essere stati i primi a ricollegarsi ai grandi maestri del passato e a trovare nella rilettura dei musicisti barocchi un’alternativa a un romanticismo agonizzante e le fonti di una nuova modernità. Ma ciò significa trascurare una parte della produzione francese del secolo romantico: già nei primi decenni del XIX secolo, infatti, Pierre Baillot e Jean-Louis Adam esplorano già quel repertorio, mentre Alexandre Choron mette in programma opere di Clément Janequin, tra le altre, nei suoi concerti parigini alla fine della Restaurazione. La Suite per violoncello e pianoforte di Camille Saint-Saëns, pubblicata nel 1866, si inserisce decisamente in questo filone e si presenta come un vibrante omaggio del giovane compositore al Secolo dei Lumi. Il Preludio iniziale, in re minore, si ispira chiaramente a Bach; la Serenata, in sol minore, fa piuttosto riferimento alla scuola francese; e lo Scherzo, in mi bemolle maggiore, pare scritto per viola da gamba. Se l’intensità della Romanza trasporta la Suite nel clima romantico, il Finale offre al compositore l’occasione di dimostrare tutta la sua maestria in materia di contrappunto. Nel 1919, su richiesta del violoncellista Hollmann, Saint-Saëns rimette mano alla Suite per orchestrarla. Della Suite originale conserva il Preludio, la Serenata e la Romanza, mentre lo Scherzo e il Finale sono sostituiti da una Gavotta e da una Tarantella di nuova composizione. Questa nuova Suite viene eseguita per la prima volta il 19 febbraio 1921 ai concerti Pasdeloup.

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data di pubblicazione : 25/09/23



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