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Suite pour piano op. 90

Compositore/i :
Date :
Formazione musicale :
Instrument(s) :

1. Prélude et Fugue – 2. Menuet – 3. Gavotte – 4. Gigue

Nel XIX secolo, l’idealizzazione del passato comportò la rinascita della suite per clavicembalo, poi ulteriormente stimolata dalllo sviluppo delle ricerche musicologiche. Saint-Saëns contribuì personalmente alla riscoperta di Rameau, partecipando alle celebrazioni per il centenario della morte del compositore, dedicando alle sue opere un concerto nel 1876 e dirigendo la monumentale edizione di tutte le sue opere, il cui primo volume apparve presso Durand nel 1895. L’attualizzazione della suite barocca permetteva inoltre ai musicisti francesi di distinguersi da quelli tedeschi, maestri invece nei generi della sonata e della sinfonia. Dopo Boëly (Quattro Suites nello stile degli antichi maestri op. 16, del 1854) e Castillon (Suite n. 1 e n. 2, del 1868 e del 1872), Saint-Saëns si distinse in tale genere con la Suite per pianoforte op. 90, del 1891-1892. Dedicata a Louise Marcotte, suocera dell’editore Jacques Durand, l’opera rispetta il principio della tonica unificatrice in vigore in epoca barocca, in quanto tutti e quattro i pezzi che lo compongono sono in fa maggiore. Peraltro, dal momento che inizia con un Preludio e Fuga, essa attesta l’influenza di Johann Sebastian Bach più che quella dei clavicembalisti francesi, tanto più che la scrittura contrappuntistica è ugualmente presente nel Minuetto e nella Giga. Ma Saint-Saëns si allontana dal modello antico sfumando i tratti caratteristici delle danze: il Minuetto utilizza la cellula ritmica tipica della sarabanda e, a tratti, assomiglia piuttosto a un valzer. Del resto, egli introduce colori originali, come gli accordi di nona nella Gavotta. Ecco dunque un bell’omaggio a Rameau che, a suo tempo, aveva rivoluzionato l’armonia.

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data di pubblicazione : 25/09/23



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