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La Cendre rouge

Compositore/i :
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Formazione musicale :

1. Prélude – 2. Âme triste – 3. Douceur – 4. Silence – 5. Pâques – 6. Jour de pluie – 7 Amoroso – 8. Mai – 9. Petite Main – 10. Reviens

Saint-Saëns compose La Cendre rouge nel 1914-1915, nell’angoscia suscitata dalla guerra: “È probabile che in questo momento ci sia una grande battaglia; che cosa verremo a sapere domani?”, si chiedeva due settimane dopo l’inizio dei combattimenti. Per questa partitura dedicata a Fauré, scelse dieci poesie di Georges Docquois pubblicate presso Fasquelle nel 1914, di cui oggi non parleremmo più se Saint-Saëns non le avesse messe in musica. Egli fu sicuramente sensibile agli stati d’animo del poeta il cui sangue disseccato e disperso dal vento forma la “cenere rossa”. Qui, mescola l’intimità della confessione con l’espressione esteriorizzata della passione, che trova sfogo in Prélude, Âme triste, Pâques, Mai e Reviens. L’armonia e la scrittura pianistica, assai varia, sfumano i sentimenti e danno forma alle immagini poetiche. Gli accordi arpeggiati imitano la chitarra, i glissandi accompagnano la figura del pagliaccio (Âme triste); sul dolce dondolio delle crome, le armonie esprimono altrettante confessioni (Silence); la campane gioiose della Resurrezione suonano a festa (accordi a volte basati su quarte sovrapposte); lo staccato delle mani alternate imita le gocce, nella tonalità di sol minore (Jour de pluie). La tonalità più bemollizzata del ciclo si accorda con l’atmosfera crepuscolare del testo e con l’evocazione del cuore “cupo e triste e ghiacciato”. In Reviens (sottotitolato “Épilogue”), la ripresa di motivi delle melodie precedenti e il ritorno di si minore (la tonalità dei primi due pezzi) affermano il carattere ciclico di questi “amori di un poeta”.

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data di pubblicazione : 25/09/23



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