Le Roi d’Ys

Le Roi d’Ys era stato originariamente concepito, nel 1875-77, come un grand opéra di argomento storico. Ma nel 1886 Lalo decise di rivedere il proprio proposito: «Nel ricostruire Le Roi d’Ys, mi sono servito [...] di forme molto brevi; [...] ho scartato sistematicamente tutti gli sviluppi dei temi allo scopo di non rallentare mai il movimento della scena», spiegava al momento della prima rappresentazione, il 7 maggio 1888 all’Opéra-Comique. Il libretto di Édouard Blau, in tre atti e cinque quadri, riprende il racconto leggendario della sommersione della città di Ys, narrato da Hersart de La Villemarqué nel Barzaz Breiz (1839). L’azione si colloca in Bretagna nel Medioevo. Margared, figlia del re di Ys, è promessa al principe di Karnac, ma ama Mylio, un suo amico d’infanzia... il quale a sua volta non ha occhi che per Rozenn, sorella di Margared. Karnac sfida Mylio, che esce vincitore dal duello. Margared si vendica aprendo le chiuse che proteggono la città, situata sotto il livello del mare. Tornata alla ragione, riconosce il proprio crimine e si getta in mare. L’utilizzo di arie bretoni permette a Lalo di creare del colore locale e di liberarsi dell’influenza wagneriana (un «regionalismo» al quale indulgeranno parecchi compositori francesi). Tuttavia è da notare una declamazione prossima a quella di Wagner. Tra i momenti più notevoli, la scena in crescendo tra Margared e Rozenn (atto I), l’aria di Margared «De tous côtés j’aperçois dans la plaine» e il duo delle sorelle rivali (atto II), la scena in cui il Te Deum si sovrappone alle azioni criminali di Margared e Karnac (atto III). Alla fine del maggio 1889, Le Roi d’Ys raggiungeva già la centesima replica all’Opéra-Comique: fu l’inizio di un successo che sarebbe durato a lungo.