Sinfonia n. 4 op. 33
Allegro – Andante sostenuto – Scherzo : allegro – Finale : allegro
La quarta e ultima sinfonia di Henri Reber, cui sembra che il compositore abbia lavorato a partire dagli anni Quaranta, è dedicata alla Société des concerts du Conservatoire, ove venne eseguita per la prima volta il 22 febbraio 1857. La partitura apparve l’anno dopo presso Richault, che contemporaneamente pubblicò le tre precedenti sinfonie del compositore. Classico nelle forme che impiega, Reber mostra di saper padroneggiare una scrittura ereditata dai modelli viennesi e dà prova di una strumentazione colorita e di una costante eleganza delle idee. L’opera, in sol maggiore, inizia con un fiammeggiante Allegro il cui tema è enunciato con fierezza dagli archi per essere immediatamente ripreso dai legni. Il timbro più cupo dei corni associato alla tonalità di do minore colloca subito il movimento lento in tutt’altra atmosfera. Reber vi sviluppa un tema «di una deliziosa soavità», che fu applaudito calorosamente dagli ascoltatori del tempo. Il fascino dello Scherzo si deve a una strumentazione lieve e originale. Pieno di civetteria, il tema affidato all’oboe e poi al flauto si posa delicatamente sui pizzicati degli archi. Un pittoresco fugato funge da tema principale del Finale. Benché poco eseguita durante la vita del compositore, questa Sinfonia n. 4 suscita vivo interesse. Come le tre precedenti, Saint-Saëns la trascriverà per pianoforte a quattro mani. I musicologi spesso rilevano una struttura «un po’ conservatrice» nelle opere di Reber, ma qui vedono un’opera originale, degna del suo autore, «piena di particolari interessanti e dotata di un’orchestrazione elaborata con finezza».
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data di pubblicazione : 25/09/23
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