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Quartetto per archi n. 2 in fa maggiore

Compositore/i :
Date :
Formazione musicale :
Instrument(s) :

Animé – Très mouvementé – Posément. Très modéré – Très vite (à un temps)

Composto durante l’esilio del compositore sotto l’occupazione, a Tolone e poi a Monte-Carlo, il Quartetto per archi n. 2 in fa maggioredi Reynaldo Hahn fu pubblicato nel 1946 da Alphonse Leduc, che ne propose una riedizione nel 2002; è stato registrato per la prima volta nel 1999 dal Quatuor Parisii per le edizioni Naïve. Solo alla fine della sua vita Hahn affrontò il quartetto per archi, che fino ad allora aveva considerato una formazione “incompleta”, preferendo quelle con pianoforte. In gioventù il musicista aveva addirittura deriso questo genere canonico della storia della musica in brani pieni di ironia, come Le Carnaval des vieilles poules, composto nel 1891 su libretto di Erik Satie. Nondimeno, con due lavori Hahn partecipò al rinnovamento che il quartetto per archi conobbe in Francia sia dal punto di vista della composizione (si pensi soprattutto a Honegger o a Milhaud) sia da quello dell’interpretazione; nel periodo tra le due guerre, il Quatuor Calvet e il Quatuor Capet contribuirono alla diffusione di un repertorio assai vasto. Il 12 ottobre 1939, in una lettera alla sorella, Hahn annunciava di aver terminato il suo primo quartetto, in la minore (poi eseguito per la prima volta il 1° gennaio 1940); le confidava inoltre che stava procedendo “molto lentamente” nella scrittura di un secondo quartetto. Questo si distingue dal precedente, assai breve, per le dimensioni importanti, che non possono non evocare l’approccio di César Franck. Il Quartetto n. 2 differisce dal precedente anche per la ricerca di unità, avvertibile dall’economia di mezzi espressivi che caratterizza i movimenti nel loro insieme. Hahn avrebbe voluto scrivere un terzo quartetto; il progetto non fu compiuto, ma conferma il ripensamento dell’autore nei confronti di un genere che in un primo momento aveva volontariamente trascurato, se non addirittura schernito, ma di cui fece in extremis uno degli ultimi veicoli del suo pensiero musicale.

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data di pubblicazione : 25/09/23



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