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Danse o Tarentelle styrienne

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La Danse o Tarentelle styrienne è un esempio particolarmente rappresentativo dello stile giovanile di Claude Debussy. Questo brano, dedicato a una delle sue ricche allieve di pianoforte e di armonia, è molto elaborato, sia nella forma sia per quanto riguarda il virtuosismo della scrittura pianistica. Pubblicato nel 1891 da Choudens col curioso titolo di Tarentelle styrienne, che associa una danza dell’Italia meridionale a una regione austriaca, il pezzo diventerà definitivamente una Danse nell’edizione Fromont del 1903, che presenta qualche ritocco da parte dell’autore. Della tarantella, comunque, la Danse condivide la vivacità e il ritmo trascinante, quasi ipnotico di questo brano simile a uno scherzo, dall’andamento affannoso, fatto di note ripetute e di sincopi che disorientano l’ascoltatore e insieme lo conquistano. Debussy alterna le sequenze cromatiche e le armonie audaci che lo caratterizzano a brevi zone in cui il discorso è polarizzato sul mi maggiore, tonalità che trasfigura la rumorosa allegria di questa danza. Il motivo principale sembra provenire direttamente dalle notti parigine di inizio secolo e ritorna durante tutto il brano, come un ritornello rasserenante per la sua stupefacente semplicità e per la sua inebriante, quasi popolaresca, euforia. Le parti contrastanti sono altrettanti sviluppi o rotture che giocano con le atmosfere, i caratteri, i metri e sanno anche divenire deliziosamente mistiche nel momento in cui il discorso si blocca improvvisamente su un accordo teneramente dissonante, al centro della tastiera, per lasciare il posto a una poetica del frammento e della risonanza.

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https://www.bruzanemediabase.com/it/node/67112

data di pubblicazione : 11/01/24



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