Romances sans paroles
Chanson d’avril – Extase (Romance) – Chanson provençale – Méditation – Chanson arabe
Quando l’editore Choudens pubblicò la raccolta postuma delle Romances sans paroles di Georges Bizet nel 1886, il suo stesso titolo la inseriva in un ambito decisamente romantico, segnato da Mendelssohn dal 1830, poi da Fauré e infine da Verlaine nel 1874, a mo’ di manifesto di un nuovo stato dell’arte che pretendeva di “esprimere meglio la vera vaghezza”. La definizione di “romanza senza parole” sembra effettivamente alludere a una musica di genere strumentale, ma l’opera di Bizet si distingue nettamente per la sua origine: questa raccolta è infatti caratterizzata dalla trascrizione e dal riutilizzo. I brani che la compongono sono tutti tratti da lavori precedenti del compositore, da cui attingono mélodies o arie d’opera. Così, il primo brano, Chanson d’avril, riecheggia una mélodie composta vent’anni prima su un testo di Louis Bouilhet, del cui incipit mantiene la traccia musicale: “Lève-toi! Lève-toi! Le printemps vient de naître”. Il secondo brano, Extase, è tratto direttamente dalla mélodie Chant d’amour, basata su un estratto delle Méditations poétiques et religieuses di Lamartine, di cui riproduce l’accompagnamento frenetico e il profondo lirismo. La Chanson provençale e la Méditation sono trascrizioni dall’opera L’Arlésienne, già rielaborata da Ernest Guiraud nel 1879, che conobbe un successo straordinario. Infine, la Chanson arabe evoca gli Adieux de l’hôtesse arabe, una mélodie pubblicata nel 1873, che chiude la raccolta con un melisma orientaleggiante sulle parole “Souviens-toi”.
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data di pubblicazione : 30/07/24
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