Henri BROD

Oboista, Brod fu anche compositore e costruttore di strumenti musicali. Nel 1818 si aggiudicò un primo premio al Conservatorio di Parigi, nella classe di Gustave Vogt. Fétis lo ritenne presto superiore all’insegnante: «Il suono che otteneva dall’oboe era più dolce, più morbido e meno potente di quello del suo maestro; il suo fraseggio era elegante, pieno di grazia; l’esecuzione dei passi difficili viva e brillante». Secondo oboe all’Opéra di Parigi a partire dal 1819, sostituì Vogt (primo oboe) durante le assenze, poi gli subentrò nel 1834. Fu inoltre membro dell’orchestra della Société des concerts du Conservatoire fin dalla sua fondazione, nel 1828. Brod appartiene alla schiera d’interpreti-compositori che scrissero quasi esclusivamente per il proprio strumento: fantasie e variazioni, pezzi brevi, numerose partiture di musica da camera (fra le quali spiccano tre quintetti per fiati e sette trii per oboe, fagotto e pianoforte). Ma compose anche un’opera, Thésée (Teseo, sull’antico libretto di Quinault), a quanto pare perduta. Autore della Méthode de hautbois (Metodo per oboe), opera cospicua in due tomi (rispettivamente 1826 e 1835), concepita per oboe ad otto chiavi, Brod contribuì al miglioramento nella fattura dello strumento. Permise all’oboe di scendere fino al si bemolle grave, mise a punto il sistema del «mezzo buco» per alcune note mediane, diede al corno inglese una forma diritta e meno allungata. La giuria dell’Exposition des produits de l’industrie française (Esposizione delle opere dell’industria francese) premiò il suo oboe baritono con una medaglia, nel 1839, poco prima che la malattia non conducesse Brod a prematura morte.