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Quartetto op. 95 n. 1 in mi maggiore

Compositore/i :
Date :
Formazione musicale :
Instrument(s) :

Allegro moderato – Poco andante – Minuetto : Allegretto. 1er Trio. Canone – Allegretto

Il Quartetto op. 95 n. 1, pubblicato all’inizio degli anni Venti del XIX secolo a Parigi, attesta sin nella sua stessa scrittura un periodo singolare nella storia di questo genere prestigioso. In effetti il quartetto d’archi, che fino ad allora era praticato da amatori nell’ambito privato e intimo dei salotti, prende un po’ alla volta sempre più spazio nei concerti pubblici. L’op. 95 di Antoine Reicha è peraltro dedicata a uno dei maggiori violinisti del tempo nonché amico del compositore, Pierre Rode, a riprova del suo essere effettivamente destinata a musicisti di professione. Il primo movimento ha inizio con un tema massiccio, la cui scrittura assai verticale è probabilmente pensata per la sonorità di una sala da concerto. Dopo queste prime battute quasi sinfoniche, il movimento è caratterizzato da una virtuosistica emancipazione del primo violino, culminante nella coda. Il successivo Poco andante segue il principio della variazione, ma qui, come il suo maestro Haydn, Reicha sottopone due temi – e non uno solo – ai diversi processi di trasformazione. Il Minuetto ha la particolarità di essere seguito da due Trii, il secondo dei quali è un canone a due voci armonizzato; anche in questo caso la fonte d’ispirazione di Reicha è Haydn, il cui Minuetto detto “delle streghe” nel Quartetto op. 76 n. 2 gli ha sicuramente offerto un modello. L’ultimo movimento, Allegretto, si inserisce nel filone dei finali di ispirazione popolare che troviamo nei Quartetti di Haydn, Mozart o Beethoven. Qui l’equilibrio tra i quattro strumenti è spinto al parossismo per mezzo degli scambi di più motivi e della ripartizione dei temi tra tutte le voci.

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data di pubblicazione : 25/09/23



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