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Masques

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Debussy compone Masques tra il 1903 e il luglio 1904. Ne corregge le bozze durante il soggiorno a Jersey con Emma Bardac. Contemporaneo de L’Isle joyeuse, questo pezzo viene eseguito per la prima volta nel medesimo concerto da Ricardo Viñes, il 10 febbraio 1905. Pubblicate separatamente (cosa che Debussy fa raramente per le opere della maturità), le due partiture costituiscono nondimeno una sorta di dittico: basate sulla medesima polarità (il la), particolarmente sviluppate, esse dispiegano ritmi vorticosi. Se si completano è anche perché si contrappongono. Mentre L’Isle joyeuse evolve in un clima radioso, Masques rivela una febbrile inquietudine. Secondo Marguerite Long, Debussy avrebbe dichiarato: “Non è la commedia italiana, ma l’espressione tragica dell’esistenza”. Le armonie pungenti e le rabbiose irruzioni sono a stento temperate dall’opalescente fluidità dell’episodio centrale. Inoltre l’alternanza di ritmica binaria e ternaria, i motivi ossessivi e i taglienti staccati evocano certe musiche spagnole, come d’altronde sottolineava Manuel de Falla. Viene allora da pensare a La Puerta del Vino, preludio per pianoforte composto qualche anno dopo, che reca l’indicazione: “Con brusche contrapposizioni di estrema violenza e appassionata dolcezza”. Masques traduce forse il malessere di Debussy, diviso tra l’euforia amorosa e l’angoscioso presentimento delle tempeste che nell’autunno 1904 si abbatteranno sulla sua fragile felicità.

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data di pubblicazione : 25/09/23



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