Sonata per violino e pianoforte in la maggiore
Allegro ben moderato – Allegro – Recitativo-Fantasia. Ben moderato – Allegro poco mosso
Franck compose questa Sonata nel 1886 e ne fece dono a Eugène Ysaÿe, suo dedicatario, il giorno del matrimonio. Quel 28 settembre il violinista la suonò a prima vista con Marie-Léontine Bordes-Pène. Gli stessi interpreti ne offrirono la prima esecuzione pubblica al Cercle artistique et littéraire de Bruxelles il 16 dicembre successivo, quindi la rivelarono al pubblico parigino il 5 maggio 1887. Instancabilmente sostenuta da Ysaÿe lungo l’intero arco della sua carriera, la più celebre delle sonate francesi dell’Ottocento sarebbe una delle fonti d’ispirazione della “Sonata di Vinteuil”, che Swann associa al proprio amore per Odette in À la recherche du temps perdu: “Questa sete d’un incanto sconosciuto, la piccola frase la risvegliava in lui, ma senza offrirgli nulla di preciso per soddisfarla. E così quelle zone del suo animo in cui la piccola frase aveva cancellato la cura degli interessi materiali, le considerazioni umane e alla portata di tutti, essa le aveva lasciate vuote e in bianco, ed egli era stato libero di iscrivervi il nome di Odette. Inoltre, a quel che l’amore di Odette poteva avere di un po’ angusto e deludente, la piccola frase aggiungeva, amalgamava la propria essenza misteriosa” [trad. di G. Raboni]. La Sonata di Franck è nota per la sua forma al tempo stesso libera e rigorosa. Il tema ciclico dell’Allegro iniziale riappare in tutta la composizione, talvolta quasi impercettibilmente. Dopo il secondo movimento la declamazione del Recitativo-Fantasia si emancipa dalle strutture prestabilite. Il finale, che tratta agilmente la forma rondò, è basato sulla scrittura canonica pur mantenendo una notevole chiarezza.
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Sonate pour violon et piano (César Franck)
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data di pubblicazione : 25/09/23
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