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Sonatine op. 61

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Allegro vivace – Allegramente con placidità – Scherzo-Minuetto – Tempo guisto

Pubblicata nel 1861 e contemporanea dei 48 Motifs, la Sonatine di Charles-Valentin Alkan non ha nulla della miniatura musicale e s’impone – a quattordici anni dalla pubblicazione della romanticissima Grande Sonate “Les Quatre Âges” – come il capolavoro “classico” del pianista compositore. L’opera 61 è un omaggio alle grandi figure viennesi: se la sua tonalità sembra strizzare l’occhio alla Sonata in la minore composta da Mozart a Parigi nel 1778, lo stile e la forma si rifanno anche a Haydn e Beethoven. Al vertice della propria arte Alkan affronta il classicismo con l’audacia di quel virtuoso del Secondo Impero che è, nella continuità delle trascrizioni dei concerti di Mozart o Beethoven da lui proposte nel 1860-61. Del resto, agli inizi degli anni Trenta del Novecento il compositore, pianista e critico musicale Sobarji dirà che questa Sonatine “risuona come una sonata di Beethoven scritta da Berlioz”. Tra rigore classico e difficoltà tecniche Alkan propone nel corso dei quattro movimenti una vera e propria sfida agli interpreti: “un esercizio di alta acrobazia pieno di trabocchetti”, per riprendere l’espressione di Brigitte François-Sappey e François Luguenot. Dopo l’iniziale Allegro vivace, al tempo stesso intrigante e aggraziato, la Sonatine si fa lirica e calma nell’Allegramente con placidità. A parte un momento di pausa concesso al pianista nel trio centrale dello Scherzo-Minuetto, il virtuosismo richiesto da Alkan procede quindi in crescendo fino al termine della composizione e giunge al parossismo nella diabolica coda che si conclude in Tempo giusto.

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data di pubblicazione : 25/09/23



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