Amédée de BEAUPLAN

Amédée Rousseau (detto de Beauplan) discendeva da una dinastia di maestri d’armi attiva alla corte di Francia dalla fine del XVII secolo alla Rivoluzione. I suoi primi anni furono perciò particolarmente tragici, poiché il padre morì sulla ghigliottina nel 1794 e le zie, ex dame di compagnia di Maria Antonietta, subirono persecuzioni. Tuttavia questi eventi non erano destinati a compromettere il posto che presto l’artista si sarebbe creato nella società parigina. Esteta, brillante uomo di società vicino agli ambienti bonapartisti, seppe affascinare con il suo talento di poeta, autore drammatico, pittore paesaggista (espose al Salon dal 1833 al 1842) e compositore. In questo ambito si cimentò più volte (con scarso successo) con il teatro lirico (L’Amazone, 1830; Le Mari au bal, 1845), e fu soprattutto per merito delle sue numerose romanze che raggiunse la fama. I salotti della monarchia di luglio risuonavano regolarmente delle sue opere, pervase di una sensibilità a fior di pelle, al limite del lacrimoso. Il loro carattere era più legato, a dire il vero, alle ariette tardo settecentesche, che alla futura mélodie francese, ma il loro andamento musicale s’inseriva perfettamente nello stile dell’epoca, apparentandosi perfino, talvolta, allo spirito del lied germanico di Beethoven o di Schubert. Per quanto rappresentativo possa essere del primo romanticismo francese, e anche se occupa un posto fondamentale nella storia della romanza, Beauplan cadde tuttavia nell’oblio poco dopo la sua morte.