Jean CRAS

Nato e morto a Brest, Jean Cras è inseparabile dall’elemento marino, più ancora di Rimskij-Korsakov e di Roussel. Pur avendo manifestato presto attitudine per la musica, egli porta avanti la tradizione di famiglia entrando, nel 1896, nella Scuola navale (il padre è chirurgo in marina). Durante un soggiorno a Parigi, nel 1900, conosce Duparc, il quale, colpito dal suo talento, gli dà lezione quasi quotidianamente per tre mesi (sarà la sua unica formazione da compositore). Prosegue tuttavia la carriera militare, dimostrando un coraggio che durante la Prima guerra mondiale gli varrà una decorazione. Nel 1931 è promosso contrammiraglio, e poi maggior generale del porto di Brest. Il mare gli ispira molte partiture, come i brani orchestrali Journal de bord (1927) e Soirs sur la mer (1929) o il “dramma lirico” Polyphème (1912-18). Quest’opera (l’unica composta da Cras) vince nel 1921 il primo premio al Concorso musicale della Città di Parigi, il che fa sì che venga rappresentata all’Opéra-Comique l’anno seguente; essa procura così al compositore quel riconoscimento che ancora gli mancava. Nonostante la sua doppia carriera, Cras si tiene al corrente delle correnti artistiche del tempo, pur rivendicando la propria indipendenza. Inizialmente impregnata dell’influenza di Franck, la sua musica assume via via tinte più impressioniste, in cui si mescolano riferimenti alla cultura celtica, l’espressione della sua fede cattolica e un sentore esotico, ricordo dei viaggi da lui compiuti in terre lontane (L’Offrande lyrique su poesie di Tagore, Quintetto per archi e pianoforte, Suite per flauto e arpa, Quintetto per flauto, arpa e trio d’archi).