Raoul LAPARRA

Figlio di un negoziante di Bordeaux, Raoul Laparra entra all’età di undici anni al Conservatorio di Parigi, nel cui ambito resterà per quindici anni: lo studio del pianoforte, compiuto con Louis Diémer, gli vale un secondo premio (1894), mentre quelli teorici, condotti nelle classi di Albert Lavignac (armonia) e di Fauré (composizione), lo portano a conseguire il prix de Rome nel 1903, con la cantata Alyssa. Ancora da allievo, produce nondimeno una Peau d’âne in tre atti, rappresentata al Grand-Théâtre di Bordeaux nel 1899. Sin dagli invii preparati a Villa Medici, dimostra la sua propensione per la Spagna: le sue Danses basques in cinque parti e l’opera in tre atti La Habanera vengono mandati all’Istituto nel 1907. Questo dramma lirico viene rappresentato con successo l’anno successivo all’Opéra-Comique di Parigi, aprendo la strada a La Jota (conte lyrique in due atti), che sarà rappresentata tre anni dopo nello stesso teatro. Laparra si impegna integralmente nei suoi lavori per le scene, scrivendo lui stesso i libretti e disegnando costumi e scenografie. Dopo la Prima guerra mondiale, pubblica Musique et danse populaire en Espagne (1920), dando inizio a una riflessione che si concluderà nel 1935 con Bizet et l’Espagne. Tornerà al teatro nel 1925 con Le Joueur de viole(Opéra-Comique), seguito da Las toreras (Grand-Théâtre di Lille, 1929) e da L’Illustre Frégona(Opéra di Parigi, 1931). La Spagna risuona anche nelle sue numerose mélodies, nonché nei suoi lavori per orchestra (Suite ancienne en marge de Don Quichotte; Rythmes espagnols), per pianoforte (Pages d’Espagne, Paseos) e nella musica da camera (Soledad au mirador, Cuadros).