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Jérôme SAVARI

1819 - 1870

Sassofonista, Compositore

Nel 1861 e nel 1862 il catalogo delle opere pubblicate da Adolphe Sax annovera una decina di voci sotto il nome “Savari”. Si tratta di pezzi variati per sassofono solo o per complesso di sassofoni, che figurano così tra le prime composizioni appositamente destinate al nuovo strumento: quattro fantasie con pianoforte (tra cui la Fantaisie sur les thèmes du Freischütz) e sette composizioni per complesso (dal duo all’ottetto). L’assenza del nome proprio su questi elenchi di pubblicazioni ha fatto per molto tempo aleggiare un dubbio sul vero autore di questi pezzi. Tra Jean-Nicolas Savary (1781-1853) – fagottista, docente e costruttore di fagotti – e Jérôme Savari, i musicologi sono oggi concordi nell’attribuirli a quest’ultimo, di cui purtroppo sappiamo pochissimo. Nato a Parigi, Savari, a giudicare dalle tecniche che adotta nelle sue opere per sassofono, riceve probabilmente una formazione di clarinettista. Arruolatosi come musicista su una fregata, torna a Parigi nel 1842, nel periodo in cui vi si stabilisce Adolphe Sax. È verosimilmente nel corso degli anni 1840-1850 che Savari si familiarizza con gli strumenti brevettati nel 1846 dal costruttore parigino. La sua carriera di musicista militare prosegue nel 1857: nominato direttore della banda del 34o reggimento di linea, partecipa a otto campagne che lo portano in particolare in Italia e in Africa. Muore in servizio a Bayonne durante la guerra franco-prussiana del 1870. Come la maggior parte dei primi compositori per sassofono, le opere di Savari sono fortemente influenzate dallo stile lirico del primo Ottocento: Weber, Rossini, Bellini, Donizetti e Verdi.