Il filo di Fauré
All’alba del XX secolo, Gabriel Fauré assume il compito di voltare la pagina del romanticismo e di rasserenare un ambiente musicale francese profondamente diviso. Artista dal percorso atipico ma dai meriti indiscutibili, Fauré non frequenta il Conservatorio di Parigi e non dedica i primi capolavori alle scene liriche. Discepolo di Saint-Saëns alla Scuola Niedermeyer, si esprime anzitutto nei concerti d’avanguardia, nelle chiese e nei salotti. In una Francia lacerata dal caso Dreyfus, egli rappresenta sia un compromesso sia una via nuova. La sua influenza quale docente di composizione merita di essere rivisitata: riguarda musicisti ragguardevoli, da Nadia Boulanger a Maurice Ravel passando per Florent Schmitt, Georges Enesco e Charles Koechlin.
Gabriel Fauré, docente di composizione al Conservatorio di Parigi dal 1896 al 1905
Sebbene le mélodies e i brani da camera di Fauré costituiscano già di per sé una scuola di scrittura cui la giovane generazione attingerà abbondantemente, l’influenza di Fauré si fa più diretta alla fine della sua vita. Tenuto lontano per molto tempo dagli incarichi accademici più prestigiosi, nel 1896 approfitta delle dimissioni di Jules Massenet per ottenere la cattedra di composizione al Conservatorio. Attraverso la sua classe, che terrà per dieci anni prima di essere nominato direttore dell’istituto, passano alcune grandi speranze della musica francese: Florent Schmitt, Charles Koechlin, Georges Enesco, Nadia Boulanger, Roger-Ducasse, Maurice Ravel. Per giunta, il periodo durante il quale egli esercita le proprie funzioni si colloca in un momento chiave: dopo un secolo, nel 1903 il concorso del Prix de Rome si apre infine alle donne, grazie alle proteste di un’allieva di Fauré, Juliette Toutain.
John Singer Sargent, Ritratto di Gabriel Fauré, 1889 circa.
© Musée de la musique
La classe di composizione di Jules Massenet
1895
Fotografia scattata in occasione delle celebrazioni del centenario del Conservatorio di Parigi nel 1895. Un anno dopo, Jules Massenet cederà la sua classe di composizione a Gabriel Fauré. Tra gli studenti qui ritratti, otto proseguiranno i loro studi con Fauré (i loro nomi appaiono in bianco su fondo nero).
© Gallica / Bibliothèque nationale de France
Per saperne di piùPagella di valutazione degli allievi della classe di composizione, redatta dal compositore.
16 giugno 1900
A questa data, la classe conta tredici allievi: Roger-Ducasse (1873-1954), Raoul Laparra (1876-1943), Maurice Ravel (1875-1937), Édouard Trémisot (1874-1952), Henry Février (1875-1957), Joseph Morpain (1873-1961), Carmen Campagna de Sartano (1874-1958), Louis Aubert (1877-1968), Louis-Henri Estienne (1874-1962), Paul Ladmirault (1877-1944), Louis Masson (1878-1957), Juliette Toutain (1877-1948) e Jeanne Herscher-Clément (1878-1941).
Si noti il giudizio assegnato a Maurice Ravel: “Ottimo studente, operoso e puntuale. Natura musicale molto attratta dalla novità, di una sincerità disarmante!!”
© Archives nationales de France
Gabriel Fauré, direttore del Conservatorio di Parigi dal 1905 al 1920
La nomina di Fauré alla testa del Conservatorio nel 1905 è dovuta a un contesto particolare: nel momento in cui l’istituto viene contestato da parte della Schola Cantorum e la Francia si trova divisa sul caso Dreyfus e sulle questioni religiose, la nomina dell’allievo di Niedermeyer apparve come un gesto di pacificazione. È durante il mandato di Fauré che l’istituto si trasferisce dallo storico indirizzo di rue Bergère alla nuova sede in rue de Madrid.
Émile Barcet, Fauré intento a fabbricare stelle, “L’Assiette au beurre”, 20 luglio 1907 (numero speciale Le Conservatoire).
© Gallica / Bibliothèque nationale de France
Per saperne di piùIl trasloco del Conservatorio in rue de Madrid
“Comœdia illustré”, 1° luglio 1910.
Queste caricature di Bils mostrano i protagonisti della musica francese (politici e compositori) nell’atto di traslocare.
© Gallica / Bibliothèque nationale de France
Per saperne di piùIl trasloco del Conservatorio in rue de Madrid
“Comœdia illustré”, 1° luglio 1910.
Queste caricature di Bils mostrano i protagonisti della musica francese (politici e compositori) nell’atto di traslocare.
© Gallica / Bibliothèque nationale de France
Per saperne di piùM. Gabriel Fauré protegge e nutre le speranze
1911
Caricatura pubblicata nel “Courrier musical”.
© Musée de la musique
Per saperne di piùGabriel Fauré nel giardino del Conservatorio
1918
© Gallica / Bibliothèque nationale de France
Per saperne di piùSociété musicale indépendante
L’inizio del XX secolo vede dunque la consacrazione ufficiale di Fauré. Dopo essersi infine piegato alle usanze liriche dell’epoca con Prométhée (1900) e con Pénélope (1913), il compositore viene nominato direttore del Conservatorio (1905) e poi è eletto membro dell’Institut de France (1909). La sua fama si impone anche in sala da concerto, in particolare con il successo della Pavane e delle musiche di scena di Pelléas et Mélisande. Si potrebbe considerare quest’ultima fase come un passaggio all’accademismo, o pensare che il musicista, invecchiando, si sia ripiegato verso un’estetica superata, ma in realtà Fauré si mostra perfettamente attento alle aspirazioni dei suoi allievi. Quando la Société nationale de musique si rifiuta di programmare lavori di questi ultimi, ha luogo una scissione e nasce la Société musicale indépendante (1910). Capeggiata da artisti come Ravel, Vuillermoz, Schmitt, Caplet, Koechlin, Aubert, Roger-Ducasse, questa nuova Società si sottrae alle ire dei suoi detrattori mettendosi sotto la protezione di Gabriel Fauré, che ne assume la presidenza. Come protettore e ispiratore, il musicista influenzerà a lungo la modernità francese.
Programma del primo concerto della Société Musicale Indépendante. Parigi, salle Gaveau, 20 aprile 1910.
© famille Griset
Durante questo concerto ha luogo la prima esecuzione completa del ciclo La Chanson d’Ève di Gabriel Fauré, su poesie di Charles Van Lerberghe, cantata da Jeanne Raunay con il compositore al pianoforte.
Per saperne di piùLettura a prima vista alla Société musicale indépendante
Fotografia pubblicata in “Musica”, giugno 1910.
© Bibliothèque du conservatoire de Genève
Da sinistra a destra: Louis Aubert, Albert Zunz Mathot, Maurice Ravel, André Caplet, Charles Koechlin, Émile Vuillermoz e Jean Huré. Roger-Ducasse è seduto al pianoforte accanto a Fauré.
Per saperne di piùLettera a Maurice Ravel
15 ottobre 1922
“Conto i passi che abbiamo compiuto, caro amico, dal Faubourg Poissonnière (indirizzo del Conservatorio di Parigi prima del trasloco) e sono più felice di quanto tu possa credere dell’importante posizione che occupi e che hai acquisito così brillantemente e così rapidamente. È un motivo di gioia e di orgoglio per il vostro vecchio maestro.”
© Gallica / Bibliothèque nationale de France
Per saperne di piùAllievi e omaggio
Frontespizio di Hommage à Gabriel Fauré. Sette pezzi per pianoforte sul nome di Fauré (F= fa, A=la, U= sol, R=re, É=mi), “Revue musicale”, ottobre 1922.
Nell’ottobre 1922, la “Revue musicale” pubblicò questo numero speciale, per il quale sette ex allievi del maestro al Conservatorio avevano composto altrettanti pezzi per pianoforte basati su un motivo di cinque note in omaggio al defunto.
Paul Ladmirault
"Comœdia illustré", 1o febbraio 1910.
© Gallica / Bibliothèque nationale de France.
Per saperne di piùFlorent Schmitt
"Musica", febbraio 1911.
© Bibliothèque du conservatoire de Genève.
Per saperne di piùMaurice Ravel
"Le Monde musical", 30 maggio 1911.
© Bibliothèque du conservatoire de Genève.
Per saperne di piùNadia Boulanger
1913
Agence de presse Meurisse.
© Gallica / Bibliothèque nationale de France
Per saperne di piùLouis Aubert
"Comœdia illustré", 5 febbraio 1913.
© Gallica / Bibliothèque nationale de France.
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