Caprice arabe
Op. 96 per due pianoforti, 1894
Il Caprice arabe, ultimato a Las Palmas nel febbraio 1894, fu eseguito per la prima volta nel maggio 1894 in occasione di un evento mondano parigino – la festa d’inaugurazione della casa di città della marchesa di Brou – da Louis Diémer e dallo stesso compositore. Successivamente il brano fu inserito nel programma di un concerto di Ludovic Breitner (in giugno, ancora con Saint-Saëns) e venne poi eseguito ai Concerts-Colonne: Louis Diémer e Édouard Risler lo interpretarono al Théâtre du Châtelet il 4 novembre. È difficile farsi un’idea esatta della reazione del pubblico a quest'ultima esecuzione: alcuni giornalisti riferiscono che lasciò il pubblico «piuttosto freddo» («Le Petit Parisien»), mentre altri parlano di un «notevole» successo («Le Soir»). In ogni caso l’opera, molto probabilmente a motivo del suo organico insolito, non entrò stabilmente nel repertorio concertistico. Dedicato a Eugène Béguet, presidente della sezione musicale della Société des beaux-arts di Algeri, il brano trae la sua essenza dalle melodie tradizionali maghrebine. Del resto, Camille Saint-Saëns disse al suo editore di aver utilizzato «documenti arabi presi molto tempo fa» per comporla. Tuttavia, in queste pagine si cercherà invano un colore locale accentuato: racchiuso in un trattamento contrappuntistico virtuoso e messo al servizio della scrittura perlacea del maestro, il modo algerino assume una veste occidentale. C'è però una bella sorpresa nella seconda parte dell'opera, durante un Allegro molto moderato in cui Saint-Saëns si avventura progressivamente nel mondo della poliritmia.
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data di pubblicazione : 18/10/23
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