Grande Fantaisie-Quintette
Per pianoforte, due violini, viola e violoncello
Moderato maestoso – Scherzo – Intermezzo – Thème et variations
All’inizio della Terza Repubblica, sotto l’impulso di Saint-Saëns, Castillon e Franck, il quintetto con pianoforte diventa un genere serio e imprescindibile per la modernità francese, tuttavia Rita Strohl, a inizio carriera, lo affronta senza preoccuparsi troppo di rispettare le convenzioni ad esso legate; anzi, se ne distacca sin dal titolo, Fantaisie-Quintette, con cui dichiara che seguirà la propria ispirazione più che i precetti canonici. Il pezzo, alquanto drammatico, evita dunque di adottare una chiara struttura formale, preferendo piuttosto lo sviluppo armonico o melodico di idee sparse. Anche il trattamento dell’insieme strumentale diverge dalle regole del tempo: invece di cercare un equilibrio, la compositrice favorisce la parte del pianoforte, conferendo alla partitura l’aspetto di un concerto in cui l’accompagnamento è affidato a un quartetto d’archi sistematicamente omoritmici. La scrittura pianistica tradisce peraltro l’influenza dei grandi modelli del tardo Ottocento, da Beethoven e Mendelssohn fino a Bach, i cui lavori per la tastiera conoscono all’epoca un grande revival. Composta a La Trinité-sur-Mer nel settembre 1886, due anni prima del primo matrimonio dell’autrice – e dunque firmata col suo nome da nubile, Rita La Villette –, la Fantaisie-Quintette è rimasta allo stato di manoscritto. Ha conosciuto tuttavia un’esecuzione pubblica, stando al catalogo delle proprie opere compilato dalla stessa compositrice, in cui Rita Strohl annota: “Eseguita a Lorient da un gruppo di professori e di amatori”.
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data di pubblicazione : 25/09/23
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