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Grande Sonata per chitarra op. 12

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Allegro moderato – Andante con variazione

Pubblicata da Auguste Böhme nel 1799, la prima opera di Antoine de Lhoyer che sia giunta fino a noi risale all’inizio del suo periodo di esilio ad Amburgo. Successivamente, il compositore non scriverà quasi più nulla per il suo strumento da solo, e si indovina facilmente l’uso principale cui Lhoyer destinava questa sonata in sol maggiore: essa dovette in qualche modo servirgli da biglietto da visita per pubblicizzare al pubblico olandese la sua grande padronanza della chitarra a cinque corde, trovare allievi e ottenere ingaggi in una città che conosceva a malapena. In effetti, la scrittura di questa grande sonata è pensata proprio per permettere all’esecutore di fare sfoggio del proprio talento: arpeggi, scale veloci, agilità alla mano sinistra, formule complesse alla mano destra… Tutta la gamma della sapienza tecnica dell’epoca è qui chiamata al servizio di un’opera di ingannevole semplicità. Del resto, la costruzione in due movimenti richiama il repertorio dei concerti parigini della fine del Settecento con il loro «nuovo commercio del virtuosismo», per riprendere l’espressione di Alexandre Dratwicki. Tuttavia, dimostrare le sue capacità non è l’unico scopo di Lhoyer, il quale intende anche sedurre un pubblico nuovo e, per farlo, propone nel secondo movimento delle variazioni su un’aria alla moda: si tratta della canzone tirolese A Schüsserl und a Reindl, la cui duratura fortuna è testimoniata anche dall’uso che ne faranno Carl Maria von Weber (Sei variazioni in do maggiore, 1806) e Ludwig van Beethoven (op. 105 n. 3, 1818).

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https://www.bruzanemediabase.com/it/node/3314

data di pubblicazione : 25/09/23



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