Guitare
Composta nel 1880 e pubblicata nel 1882, Guitare op. 28 fu eseguita per la prima volta il 13 gennaio 1881 alla Salle Pleyel dal dedicatario dell’opera, il violinista belga Martin Marsick, nell’ambito di un concerto organizzato dalla Société nationale de musique. Lalo la offrì in dono all’editore Hamelle per ringraziarlo di aver pubblicato il suo Allegro symphonique op. 27. Dell’opera esiste anche una versione per violino e orchestra, strumentata da Gabriel Pierné. Al pari della Symphonie espagnole (1874), Guitaredenota l’esotismo caratteristico di molti brani dell’epoca, di cui la Carmen di Bizet, con la sua celeberrima Habanera, è sicuramente l’esempio più conosciuto. Il brano, di struttura ternaria, è scritto su una formula di accompagnamento ostinato del pianoforte, cui l’uso del pedale a una corda (che sposta la tastiera in modo che il martelletto colpisca solo due corde invece di tre) conferisce un suono secco, che cerca di riprodurre quello della chitarra. Sopra questo pittoresco ostinato, il violino sviluppa un canto con la sordina, ovvero con un suono più piano e meno brillante del solito – un canto che cerca di rendere le inflessioni di una musica improvvisata per mezzo di numerosi abbellimenti (appoggiature, ricami, trilli) e di bruschi cambiamenti di registro che favoriscono spettacolari glissandi, oltre che di una scrittura ritmica che crea un’impressione di libertà (in particolare grazie a enjambements di misure). Tutte queste caratteristiche rimandano al modello – certo remoto – del cante jondo, ossia lo stile vocale dei cantanti di flamenco.
Permalink
data di pubblicazione : 25/09/23
Effettuare una ricerca