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La Lyre et la Harpe

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Cantata per voci soliste, coro e orchestra, su un poema tratto dalle Odes et Ballades.

“In un’ode meravigliosa, La Lyre et la Harpe, Victor Hugo mette a confronto il paganesimo e il cristianesimo; ognuno dei due parla a turno, e il poeta, nell’ultima strofa, sembrerebbe dare ragione a entrambi.” Con queste poche parole, Saint-Saëns coglie al contempo l’essenza del poema di Hugo e il fermento che anima la sua stessa musica: da un dialogo in 12 strofe alternate tra la lira profana e l’arpa cristiana nasce un contrastato duello tra la rappresentante dei piaceri pagani e la rappresentante dell’ideale cristiano, della forza e dell’amore di Dio. Con una passione ancora più intensa di quella che ispira i versi di Hugo, tale antitesi permea tutte le componenti musicali (la melodia, l’armonia e la strumentazione) che Saint-Saëns mette di volta in volta al servizio della lira o dell’arpa. Lo dimostrano già da sole le due prime strofe: mentre la lira, grazie a un coro e a un’orchestra tenui ed eterei, culla il sonno del dio Apollo (“Dors, ô fils d’Apollon”), l’arpa, introdotta dalla grave e austera melodia dell’organo, raccomanda,  attraverso la voce del baritono solista, di aprire gli occhi sulla miseria del mondo (“Éveille-toi jeune homme, enfant de la misère!”). Questa lunga conversazione musicale, da cui scaturiscono pagine dagli accenti sofferti, si acquieta in un epilogo in cui il poeta dichiara di preferire le virtù della sintesi e del giusto mezzo allo scontro (“Dire à l’écho du Pinde un hymne du Carmel”). La cantata La Lyre et la Harpe, dedicata al compositore Henri Reber, amico di Saint-Saëns, fu eseguita la prima volta il 28 agosto 1879 in Inghilterra, al Festival di Birmingham; per l’occasione, fu lo stesso autore a dirigere un imponente organico di più di cinquecento artisti.

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data di pubblicazione : 25/09/23



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