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Menuet antique

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Numerose opere di Ravel hanno un titolo che rimanda alla danza. Si rifanno a modelli antichi (pavana, minuetto, forlana), al romanticismo (valzer), alla cultura popolare di paesi esteri (habanera, malagueña, jota), o, ancora, a ritmi moderni (foxtrot). Il compositore ha appena vent’anni quando compone il Menuet antique che risale al novembre 1895. Lo dedica a Ricardo Viñes, che ne presenta la prima esecuzione: dapprima in privato nel gennaio 1898, quindi in pubblico nella Salle Érard il 18 aprile dello stesso anno. La versione orchestrale verrà realizzata più di trent’anni dopo nel 1929. Partitura giovanile, il Menuet antique presenta nondimeno molteplici tratti raveliani. Concepito in origine come omaggio al Menuet pompeux di Chabrier (1881), se ne discosta volutamente per una scrittura leggera e trasparente. Viene allora da pensare ai futuri minuetti della Sonatine e di Le Tombeau de Couperin. “Antica” questa musica? Certo, i colori armonici evocano talvolta tempi antichi. Ma sono disseminati di taglienti dissonanze, meno numerose nella parte centrale che offre una relativa distensione. L’adozione di un ritmo di danza? È solo per snaturarlo meglio. Invano l’ascoltatore cercherà il familiare riferimento alla misura in tre tempi tipica del minuetto; sarà turbato dalle numerose sincopi, dagli accenti sui contrattempi o sui tempi deboli. C’è già tutto Ravel in questa propensione ad alterare archetipi fissati nella memoria collettiva.

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data di pubblicazione : 25/09/23



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