Menuet et Valse op. 56
Pianista virtuoso, Saint-Saëns compose numerose partiture per il proprio strumento. Evitò tuttavia il genere ambizioso della sonata, al quale preferì il pezzo breve, isolato o in raccolte. Tra questi brani le danze occupano un posto privilegiato. Alcune fanno riferimento all’Ancien Régime: gavotta, bourrée, giga o, ancora, minuetto. Altre s’impongono nell’Ottocento, come la mazurka e il valzer, che diventa un vero e proprio emblema del romanticismo infiltrandosi in tutti i generi (sinfonia, balletto, opera, musica da camera e pianistica). Va notata l’originalità del dittico op. 56, composto nel 1872 ed eseguito da Saint-Saëns alla Salle Érard nel marzo 1880: a un minuetto succede un valzer, accostamento, sembra, inedito. Anche se le due danze s’inscrivono in una misura in tre tempi e nascono in ambienti popolari prima di essere adottate dall’aristocrazia, appartengono tuttavia a epoche diverse. Il primo pezzo evoca lo stile classico, infiorato di alcuni tratti baroccheggianti, ma spesso con tessiture proprie del pianoforte “moderno” (ottave, accordi possenti). Una vivace transizione conduce alla Valse, ancora più sinfonica del Menuet. Il suo inebriante turbinio è talvolta contrastato dalla sovrapposizione di ritmi binari e ternari, addirittura dall’introduzione di passaggi in due tempi. Saint-Saëns non si accontenta di una semplice giustapposizione poiché concatena le due danze e termina con un richiamo del Menuet, come per rafforzare il dialogo tra la musica del passato e quella del presente.
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data di pubblicazione : 25/09/23
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