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La Péri

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Nel 1911 Dukas compone la sua prima opera sinfonica, La Péri, per la ballerina Natalia Trouhanova (alla quale l’opera è dedicata) e i famosi Ballets russes di Diaghilev. L’argomento di questo “poema danzato”, di cui lui stesso è l’autore, è ispirato a un antico racconto persiano: alla ricerca del fiore dell’immortalità, Iskender sottrae un fiore di loto sacro a una Péri (una fata, nella mitologia orientale). Costei danza per ammaliare Iskender, che le restituisce il suo tesoro. La Péri può allora compiere il proprio destino e raggiungere la luce di Ormuzd, mentre Iskender muore. Dissapori tra la ballerina e Diaghilev ritardano la prima rappresentazione, che ha luogo infine con la Trouhanova ma senza i Ballets russes, il 22 aprile 1912, al Théâtre du Châtelet, con la coreografia di Ivan Clustine. Per l’occasione, Dukas compone una rutilante e colorita fanfara introduttiva (Fanfare pour précéder “La Péri”). La partitura, che il compositore definisce anche “poema sinfonico”, è un gioiello del post-romanticismo francese alle soglie del simbolismo. Due temi che rappresentano i due protagonisti subiscono continue metamorfosi, inn un’orchestrazione di sapore orientale. La Péri fu un trionfo di pubblico e di critica. In «Comœdia», Louis Vuillemin parla di “opera magistrale”: «La sua bellezza costante è corroborata tanto dalle più recenti innovazioni sonore quanto da un evidente rispetto della struttura e della proporzione classiche. Dimostra che Dukas è un musicista di grande statura». Si capisce, quindi, quanto fosse assurda l’intransigenza del compositore nei confronti di se stesso: basti pensare che avrebbe distrutto la partitura, se alcuni amici non l’avessero convinto della sua qualità…

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data di pubblicazione : 25/09/23



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