Quartetto per archi in do maggiore op. 64
Preludio : Lento assai. Allegro animato – Andante sostenuto – Allegro energico – Finale : Allegro
Nel 1841, Onslow progetta un viaggio in Germania e desidera presentarvisi con alcune opere nuove: «Ho fatto cucire un bel quaderno di carta da musica e mi sono messo a comporre un quartetto: lavorando solo nei momenti d’ispirazione, ho reso il mio compito più lento, ma alla fine l’ho terminato. Un secondo quartetto è pure compiuto, e forse anche un terzo finirà per vedere la luce». In questa lettera alla madre, probabilmente il compositore allude ai tre Quartetti op. 62, 63 e 64. L’ultimo brano del gruppo ha inizio con un’introduzione lenta in modo minore, nobile e dolorosa, con cui contrasta l’Allegro animato in maggiore, come nell’op. 4 n. 2, il primo quartetto in cui Onslow impiega quest’idea. Anche se nessuno strumento è trascurato, tuttavia il primo violino si distingue per il suo virtuosismo: un mezzo per valorizzare il dedicatario, il violinista Charles-Eugène Sauzay (genero di Pierre Baillot). Nell’Andante sostenuto, l’intenso lirismo è improvvisamente turbato da un episodio martellato nella rara tonalità di sol diesis minore (la stessa tonalità principale del movimento). Gli ultimi due movimenti sono esempi tipici della vivacità ritmica del compositore e della sua abilità nel variare la disposizione degli strumenti. Quando Georges Kastner scrive una recensione elogiativa dei Quartetti op. 62, 63 e 64, in occasione della loro prima esecuzione, deplora il crescente disinteresse del pubblico e degli interpreti nei confronti del quartetto per archi («Revue et Gazette musicale» del 27 agosto 1843). Di fatto, Onslow abbandonerà questo genere dopo il 1845, per dedicarsi al quintetto e a formazioni da camera più ampie, che comprendano anche i fiati.
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data di pubblicazione : 25/09/23
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