Salta al contenuto principale

Quartetto per archi

Compositore/i :
Date :
Formazione musicale :
Instrument(s) :

Allegro vivo – Andante non troppo – Vivace – Appassionato

Iniziato da Lalo nel 1856 ed eseguito nella sua prima versione nell’aprile 1859 dal Quatuor Armingaud (di cui era stato uno dei fondatori), il Quartetto in mi bemolle maggiore op. 45 venne rielaborato dall’autore nel 1883 e ripresentato sotto questa forma il 27 dicembre 1884 alla Société nationale de musique. Il brano, pieno di foga e vivacità ritmica, reca la firma stilistica di Lalo. Il primo movimento presenta dapprima un tema dal ritmo fortemente caratterizzato, detto «zoppo» o «lombardo»: una nota breve fortemente accentata seguita da una nota puntata. Quanto al secondo tema, è costruito su un ritmo sincopato, accompagnato da pizzicati del violoncello. L’esposizione è seguita da uno sviluppo agitato, basato su brevi, appassionati scambi tra gli strumenti che modulano verso tonalità molto remote. Il secondo movimento, in do minore, è formato da due parti, ove la seconda costituisce una ripresa variata della prima; assai espressivo, evoca le ultime opere di Beethoven, alle quali bruschi silenzi e linee melodiche di grande eloquenza conferiscono una dimensione drammatica rimasta a lungo ineguagliata. Lo scherzo, in sol minore, non allenta minimamente la tensione: in esso la scrittura strumentale, costellata di aspri contrasti, diventa irruente. Il trio instaura tuttavia un clima più leggero, colorato dai pizzicati del violoncello che accompagnano le agili figurazioni del violino. Il finale, in mi bemolle maggiore, la cui riesposizione è introdotta da un ritorno dello scherzo, riprende il tono patetico del secondo movimento.

Permalink

https://www.bruzanemediabase.com/it/node/2838

data di pubblicazione : 25/09/23



Effettuare una ricerca