Ce qu'on entend dans l’Enfer…
Poursuite – Raillerie – Appel – Dans les flammes – Blasphèmes – Sabbat
Per esprimere il caos degli abissi e la sofferenza eterna dei dannati in Ce qu’on entend dans l’enfer…, Jaëll arriva quasi a inventare un linguaggio musicale, basato su un’estetica della discordanza e in ogni caso molto lontano da qualsiasi scrittura di tipo tradizionale. Il procedimento compositivo è chiaramente sperimentale. Intervalli inconsueti, armonie dissonanti, ritmi ripetitivi: è una musica del gesto pianistico, che bada soprattutto all’espressione, tanto fantastica quanto audace. «Poursuite» (Inseguimento) è un movimento perpetuo cupo e febbrile, una cavalcata da cui emergono alcune linee melodiche; la parte centrale presenta une melodia accompagnata da arpeggi dai contorni contrastanti. La cromatica «Raillerie» (Scherno) presenta un incessante turbinio di ottave. Più tranquillo, « Appel» (Chiamata) espone sotto luci diverse un motivo ostinato e funereo; il rintocco passa alla mano sinistra, poi si trasforma in accordi. «Dans les flammes» (Tra le fiamme) fa «rotolare» motivi ascendenti e discendenti sfrenati, finché un passaggio bizzarro non interviene a sostenere un’indefinibile melopea. Sul trillo di «Blasphèmes» (Bestemmie) si innestano accordi dalle risonanze ammalianti. Dopo un’ascesa cromatica, il «Sabbat» trasporta infine motivi lancinanti in tonalità diverse.
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data di pubblicazione : 25/09/23
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