Salta al contenuto principale

Sonata in sol per pianoforte e violino

Compositore/i :
Date :
Formazione musicale :
Instrument(s) :

1. Très modéré. Vif et passionné – 2. Très lent. Très simplement et dans le caractère d’un chant populaire – 3. Très animé

“Martedì ha avuto luogo il concerto annuale dei XX nel quale […] sono stati eseguiti la mia Sonata per violino e pianoforte (da Mme Théorine e E. Ysaÿe) e i miei Trois Poèmes pour chant et piano […]. Ho provato le mie emozioni più forti e felici: ho avuto la gioia inesprimibile di essere trasportato da una musica al punto di dimenticare che ne ero io l’autore; costretto dalla riflessione ad ammettere che ero proprio io la prima causa di una tale emozione, sono stato colto a più riprese da una vertigine assoluta. Non puoi immaginare che cosa sia diventata la mia Sonata per violino nelle mani di Ysaÿe: è un’estasi che ancora mi sconvolge.” In questa sua lettera a Prosper Renier dell’11 marzo 1893, Guillaume Lekeu rende conto della prima esecuzione, avvenuta quattro giorni prima, di una Sonatache da allora è entrata nel repertorio abituale dei violinisti europei. Il compositore ventiduenne vi sintetizza con grande abilità le caratteristiche dei suoi musicisti preferiti: dalla forma ciclica del suo maestro César Franck al cromatismo della scuola wagneriana, passando per l’afflato beethoveniano che percorre i tre movimenti del brano. Lekeu cerca di dare il massimo spazio all’espressività dell’interprete e non risparmia alcun superlativo nelle indicazioni agogiche. La stampa di Bruxelles esprime subito il proprio entusiasmo: “Nella Sonata ci sono idee elevate e belle, sviluppate ad arte, invenzioni ritmiche e armoniche e, cosa rara per un debuttante, una forte personalità. […] Secondo noi, questa è la migliore composizione di musica da camera prodotta sul suolo belga” (“L’Art moderne”, 12 marzo 1893).

Permalink

https://www.bruzanemediabase.com/it/node/14781

data di pubblicazione : 25/09/23



Effettuare una ricerca