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Sonata per violoncello e pianoforte in fa diesis minore

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La Sonata in fa diesis minore di Jean Huré fa parte di un ampio catalogo di musica da camera, la cui varietà non ne ha mai intaccato la qualità. L’aspetto più sorprendente dell’ascolto di questo lavoro è la totale e immediata adesione che il linguaggio del compositore suscita negli ascoltatori. “Di fronte a tanta naturale poesia e potenza espressiva, nessuno di loro rimase indifferente”, si legge nella stampa dell’epoca. Composta probabilmente nel 1903 e dedicata a Pablo Casals, questa Sonata in un solo movimento è capace della massima sobrietà come degli slanci più estatici. La tecnica di sviluppo di Huré è ferrea e conferisce al brano una forte unità, costantemente rinnovata dalla trasfigurazione degli elementi tematici e dalla loro ampia dimensione ritmica. Pur avendo una seria formazione accademica, Jean Huré era comunque curioso di ogni forma di “ricerca armonica, di problemi acustici o di nuove procedure di orchestrazione”, come riferiscono i suoi contemporanei. Si noti l’uso assai raffinato del registro medio-alto del pianoforte fin dall'inizio dell’opera, in contrasto con le sezioni in cui lo strumento tende a essere più sinfonico. La scrittura, di alta qualità, è generosamente post-romantica, mentre la raffinata gestione delle linee melodiche evoca lo stile raveliano. Il pianoforte cristallino di Jean Huré a volte esplode con i suoi colori scintillanti ed effetti da registri d’organo dalle sonorità esotiche, che i commentatori dell’epoca non mancarono di notare e che ricordano certe pagine di Debussy.

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data di pubblicazione : 30/07/24



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