Sonatina per pianoforte
Modéré – Mouvement de menuet – Animé
Iniziata nel 1903 in previsione di un concorso di composizione, ma terminata soltanto nel 1905, la Sonatina di Ravel è stata eseguita per la prima volta da Paule de Lestang a Lione il 10 marzo 1906, e ripresa poi a Parigi il 31 marzo da Gabriel Grovlez, nel corso di una serata della Société nationale de musique. Lo spartito è dedicato a Cyprien e Ida Godebski, intimi amici del compositore. Scintillante, limpida, concisa, la Sonatina ostenta sin dal titolo una modestia che si contrappone all’ipertrofia della sonata postromantica (Dukas, poco tempo prima, ne aveva dato un esempio quintessenziale). Riallacciandosi al taglio nitido, ai temi cesellati e all’espressione misurata del XVIII secolo, Ravel prefigura anche il neoclassicismo della fine degli anni Dieci. È sorprendente pensare che, all’epoca in cui compose questo pezzo, egli stava lavorando anche ai suoi Miroirs, brani impressionisti di rara raffinatezza. Il «Modéré» della Sonatina dispiega una forma-sonata dai due temi cantanti e ben disegnati. Nessuna sorpresa nello sviluppo e nemmeno nella riesposizione, ma l’insieme è di una perfezione cristallina. Sotto apparenze eleganti, per non dire preziose, il breve «Mouvement de menuet» distilla un’atmosfera arcaicizzante e delicatamente nostalgica. Il finale, «Animé», è una vera e propria toccata. Su un brillante movimento perpetuo si innesta un primo tema giocoso. Il secondo movimento non è altro che una metamorfosi dell’inizio del primo (in modo non sistematico, Ravel si ispira così alle tecniche cicliche impiegate all’epoca dagli allievi di César Franck). Le due idee si fondono nello sviluppo, che allude anche al movimento centrale.
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data di pubblicazione : 25/09/23
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