Trois Pièces brèves per quintetto di fiati
Allegro – Andante – Assez-lent. Allegro scherzando
Il corpus delle opere di Jacques Ibert dimostra la sua predilezione per gli strumenti a fiato (Concerto per violoncello e dieci fiati, Concerto per flauto, Capriccio per fiati e archi Cinq pièces per oboe, clarinetto e fagotto, Deux Mouvements per due flauti, clarinetto e fagotto, etc.) e per il mondo del teatro (diverse opere e balletti, numerose partiture di musiche di scena). Le Trois Pièces brèves per quintetto di fiatiriuniscono l’uno e l’altro ambito, giacché provengono dalla musica composta per Le Stratagème des roués (The Beaux’ Stratagem). Questa pièce del drammaturgo irlandese George Farquhar andò in scena al Théâtre de l’Atelier nel marzo 1930 nell’adattamento francese di Maurice Constantin-Weyer, per la regia di Charles Dullin. Alla conclusione dello spettacolo, Ibert scelse tre brani e diede loro vita propria, senza però modificarne la strumentazione originaria; per motivi di spazio e di budget, aveva infatti scritto le musiche di scena per un quintetto di fiati. Anche se la partitura da camera non dipende più dal teatro, essa rispecchia comunque lo spirito della commedia di Farquhar, che narra le avventure di due gentiluomini squattrinati in cerca di una ricca ereditiera da sposare. Le Trois Pièces brèves hanno in comune la trasparenza e la freschezza della scrittura e l’eleganza melodica. Ibert sa anche sfumare delicatamente i colori, facendo dialogare flauto e clarinetto durante l’Andante (gli altri tre strumenti suonano solo le ultime battute) o introducendo una sospensione di effetto molto teatrale all’inizio del terzo brano.
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data di pubblicazione : 25/09/23
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