Valse n. 5 detta “cromatica” op. 88
Nel corso della sua vita, Benjamin Godard compose numerosi valzer per pianoforte, che pubblicò in raccolte di danze e pezzi di genere, oppure singolarmente, come nel caso della Valse n. 5 op. 88. Non datato, questo brano risale probabilmente al 1883 o al 1884, a giudicare dai numeri d’opus della Symphonie orientale op. 84 (1883) e della Sonata per pianoforte n. 2 op. 94 (1884). Come indica il sottotitolo, esso esplora le risorse del cromatismo, che, tuttavia, quasi non tocca l’armonia e resta sostanzialmente di natura melodica (vengono in mente precedenti illustri come per esempio l’Étude op. 10 n. 2 di Chopin o l’Étude “La leggierezza” di Liszt). Nell’ambito di una struttura rapsodica, si succedono diversi elementi tematici: può trattarsi di eleganti volute alla mano destra, ma anche di motivi più vigorosi eseguiti in ottave. Brillante ma senza ostentazione, il brano non manca di tocchi spiritosi, come l’attacco esitante che procede per aggiunte progressive di suoni (Beethoven aveva adottato un procedimento simile all’inizio del finale della sua Prima Sinfonia). La Valse n. 5 riscosse innegabilmente un certo successo, dato che nei giornali parigini si trovano regolarmente regolarmente citate sue esecuzioni nei salotti e in concerto fino alla Prima guerra mondiale. Louis Diémer, amico di Godard e dedicatario dello spartito, incise il brano nel 1904 (permettendosi modifiche sostanziali…) La sua fama peraltro attraversò l’Atlantico, dato che il coreografo George Balanchine nel 1935 la incluse nel suo balletto Reminiscence.
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data di pubblicazione : 25/09/23
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